martedì 7 maggio 2024

PENELOPE

 Non io sono che ami

non io che accendo la notte
e illumino il giorno
L’anello al mio dito
che mi fece tua sposa
riprendi ogni volta che
corri da lei
ogni volta che sfiori il mio volto
credendolo lei
Me tradisci con lei
ciò che ero e non sono
ciò che pure rimango
ciò che folle rinnego
ciò che odio e tu ami.
Penelope ancora
ma non tesso la tela
né la disfo di notte.

Eos



   




                           


10 commenti:

  1. Chissà se esiste una coppia in cui si sia sempre completamente fedeli. E non parlo solo di tradimento fisico, ma anche di altri generi.

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  2. Quanto dolore. Io non l'ho tollerato perchè, come dice Katarina, oltre al tradimento fisico ce ne sono altri che feriscono ancora di più. Se al primo si può perdonare, agli altri ho detto no.
    Abbi cura di te, del tuo dolore e della tua persona. Ti abbraccio.

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  3. Non trovo le parole per un adeguato commento, il testo è così bello intenso ed intriso di dolore che nessuna parola può lenire il tormento.
    Il continuo rodere interno che si prolunga nel tempo aumenta sempre di più il dolore.
    Sopportare in silenzio ma consapevolmente, non serve tessere la tela e disfarla, occorre guardare avanti e pensare a ciò che ancora di bello possiamo osservare o provare per compensare il dolore.
    Un abbraccio grande grande!

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  4. Ringrazio complessivamente e concordo con quanto detto da Katrina,Sari e Giorgio .La ''Penelope''nel testo però è la Penelope del mito e nei personaggi femminili del mito mi piace a volte calarmi e immaginare cosa avrebbero pensato o meglio io avrei pensato al posto loro .Ulisse torna dopo 20 anni ,sia lui che Penelope e non solo esteriormente ,quindi Ulisse ama Penelope o il ricordo di lei?Insomma nella stessa situazione mi sarei fatta mille domande ...Ti ringrazio di cuore per i bei commenti
    Abbraccio complessivo
    Eos

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  5. esteriormente...manca ''sono molto cambiati'',mi scuso

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  6. Mi fa piacere non saperti protagonista dei versi così densi da sembrare vissuti. Lucio Dalla ha scritto una bella canzone dal titolo "Ulisse coperto di sale" dove mostra un uomo che torna e trova tutto cambiato... non chiede perdono ma nonostante abbia conservato la chiave per entrare rimane lì, con la valigia sulla porta. Non si sente padrone, aspetta d'essere accolto senza pretenderlo.
    Gli uomini spesso se ne vanno "altrove" per tornare quando sono vecchi e senza avventure. L'Ulisse di Dalla no e questo ancora oggi mi incuriosisce.
    Ciao Eos

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  7. Grazie Sari,a me fa piacere quello che dici per due motivi,il primo è che sei contenta della mia estraneità personale a quanto ho scritto ,l'altro che sembra vissuto il testo che ho scritto
    Ascolterò la canzone di Lucio Dalla, tra i miei cantanti preferiti ma questo testo non lo conosco
    Grazie di cuore Sari per tutto
    Un bacio
    Eos

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  8. Ciao, penso che doversi trovare in simili situazioni e sopportare in meditato silenzio sia tristemente doloroso.
    Buona serata
    Rakel

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  9. Grazie Rakel , lieta di fare la tua conoscenza e del tuo commento che esprime un modo diverso di mettersi nei panni di Penelope, l'eroina del mito . Modo dipende certamente dal carattere .
    ciao ancora grazie
    eos

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